"Calzature" al corpo libero

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    Seguendo la ginnastica, ho notato che negli ultimi anni sempre più ginnaste hanno preso l'abitudine di indossare delle specie di calzature (calzini o scarpette) negli esercizi a corpo libero, invece che gareggiare a piedi nudi come tradizionalmente avviene. In verità, questa possibilità è sempre stata contemplata dal regolamento e ci sono ginnaste, soprattutto cinesi e dell'est Europa che già molti anni fa usavano scarpette e calzini, ma erano delle eccezioni, invece negli ultimi 3 o 4 anni la cosa ha preso sempre più piede, tanto che oggi è quasi la regola: cito alcune ginnaste italiane che hanno cominciato ad usare calzature negli ultimi tempi:

    - Carlotta Ferlito indossa una scarpetta sul piede destro dal 2015;
    - Lara Mori scarpetta sul piede sinistro dal 2015;
    - Vanessa Ferrari: indossa i calzini per la prima volta nel 2017 dopo anni di esercizi vincenti scalza (e subito si infortuna...)
    - Giorgia Villa: indossa una scarpetta sul piede credo sinistro per la prima volta quest'anno.

    Considerando le straniere l'elenco sarebbe lunghissimo, mi viene in mente Mustafina che ha cominciato a indossare i calzini nel 2014.

    Ora lo scopo di queste calzature è evidentemente quello di semplificare i giri, proteggendo le dita dei piedi, ma secondo voi c'è un motivo preciso per cui si è così tanto diffuso negli ultimi anni? È cambiato qualcosa nel codice per cui queste difficoltà ora sono più importanti? A me non piacciono né dal punto di vista estetico né da quello tecnico, anzi vieterei qualsiasi calzatura che non abbia funzione ortopedica dal corpo libero che, come dice il nome, deve essere più "libero" possibile. Se esistono difficoltà di rotazioni che sono impossibili a piedi nudi semplicemente li lascerei alla ritmica. Voi cosa ne pensate?
     
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    Anche le rumene come Izbasa e Ponor le indossavano da lungo tempo
     
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    A me è venuto da pensare che, oltre a 'proteggere' la pianta dai giri, sia anche un problema del tessuto che riveste la pedana. Non ricordo quale ginnasta disse che in una competizione il rivestimento era strano e dava fastidio.
    Poi non saprei, magari abitudini di palestra (tipo far indossare le scarpette nella rincorsa al volteggio).
     
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    CITAZIONE (jericho2 @ 12/8/2018, 16:44) 
    A me è venuto da pensare che, oltre a 'proteggere' la pianta dai giri, sia anche un problema del tessuto che riveste la pedana. Non ricordo quale ginnasta disse che in una competizione il rivestimento era strano e dava fastidio.
    Poi non saprei, magari abitudini di palestra (tipo far indossare le scarpette nella rincorsa al volteggio).

    Questa è un'ipotesi interessante, perché i giri si usavano parecchio anche prima. Può darsi che abbiano cambiato qualcosa nella pedana ufficiale che la rende più ruvida o comunque meno piacevole sotto i piedi e quindi le ginnaste abbiano cominciato a preferire queste calzature. Oppure potrebbe essere semplicemente una sorta di moda: per esempio Nadia Comaneci e altre ginnaste della sua epoca indossavano le scarpette anche alle parallele dove non c'è ragione per farlo, anzi credo che i piedi nudi siano diventati scelta prevalente soltanto a partire dagli anni '80, probabilmente perché in precedenza la cultura li considerava antiestetici.
     
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3 replies since 9/8/2018, 22:16   267 views
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