Strappo muscolare

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  1. AleVulpa
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    Aiuto! Ho avuto lo strappo muscolare alla gamba durante il saggio e avevo ben cinque uscite. L'ho sforzato un bel po' perché non mi sono voluta ritirare e il dolore è peggiorato e poi due giorni dopo a mare ho corso e ne ho preso uno anche al ginocchio . Ora sono passati 10 giorni dall'accaduto e quando cammino non mi fa più male, ma quando provo a fare un salto, anche una forbice flessa (cioè un saltellino normale e semplicissimo) non ho più la spinta e l'elevazione che avevo prima! Ritornerò mai a saltare come prima? Che esercizi potrei fare per farmelo passare? Vorrei ritornare in forma come prima... :ribbon:
     
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    Sei andata dal fisioterapista ?
     
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  3. AleVulpa
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    No, mia madre dice che non c'è bisogno
     
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  4. TigreReale
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    Ale la mamma sbaglia e neanche immagini quanto...

    Lo strappo, o distrazione muscolare è una lesione piuttosto grave che causa la rottura di alcune fibre che compongono il muscolo. Tale lesione è generalmente causata da un'eccessiva sollecitazione (brusche contrazioni o scatti improvvisi) ed è piuttosto frequente in ambito sportivo (soprattutto negli sport che richiedono un movimento muscolare esplosivo come sollevamento pesi, baseball, calcio, gare di sprint e di salto).
    Spesso gli strappi muscolari avvengono in condizioni di scarso allenamento o quando il muscolo è particolarmente stanco o impreparato a sostenere lo sforzo (mancato riscaldamento).

    Sebbene lo strappo possa colpire qualsiasi muscolo del corpo, le sedi più frequentemente colpite sono gli arti, mentre più raramente si possono riscontrare patologie a carico della muscolatura addominale e dorsale. In particolare negli sportivi sono frequenti lesioni ai muscoli della coscia (flessori, adduttori, quadricipite) e della gamba (tricipite surale). Una distrazione muscolare frequente nei culturisti è invece quella che coinvolge il tricipite e/o il deltoide durante gli esercizi di spinta su panca piana.
    In relazione al numero di fibre coinvolte (in un muscolo sono presenti diverse migliaia di fibre) gli strappi muscolari si possono classificare usando una scala di gravità composta da tre stadi.

    I tre stadi sono LESIONE DI PRIMO GRADO (danneggiate solo poche fibre muscolari), LESIONE DI SECONDO GRADO o lesione grave (la gravità dello strappo aumenta poiché viene coinvolto un maggior numero di fibre) e LESIONE DI TERZO GRADO o lesione gravissima (l'alto numero di fibre coinvolte causa una vera e propria lacerazione del ventre muscolare).


    COSA FARE

    La prima cosa da fare è sospendere immediatamente l'attività sportiva ed immobilizzare la zona colpita. Se nei casi più gravi tale sospensione è d'obbligo in quelli più lievi il soggetto, vista la sopportabilità del dolore, è naturalmente portato a stringere i denti e continuare. In questo modo però aumenta notevolmente il rischio di aggravare la situazione per cui si consiglia di fermarsi il prima possibile anche se il dolore avvertito è di lieve entità.
    Dopo essersi fermati evitare di caricare l'arto e metterlo in una posizione di riposo (posizione rialzata).
    Applicare immediatamente un impacco freddo (borsa del ghiaccio, spray ecc.) sulla zona interessata in modo da ridurre il flusso di sangue ai vasi lesionati (vasocostrizione). Allo stesso tempo evitare qualunque forma di calore (massaggi, pomate, fanghi ecc.).
    Rivolgersi ad un medico specializzato e sottoporsi ad esami strumentali per valutare la reale entità del danno.
    Le lesioni di primo grado si risolvono nel giro di 1-2 settimane, in cui l'atleta va mantenuto a riposo e trattato con antinfiammatori e miorilassanti. Qualche esercizio di stretching può aiutare ad accelerare e migliorare il recupero rielasticizzando, per quanto possibile, il tessuto di riparazione cicatriziale.
    Le lesioni di secondo grado prevedono invece tempi di guarigione più lunghi (15-30 giorni). Prima della ripresa dell'attività sportiva il soggetto dovrà seguire un percorso di riabilitazione e sottoporsi ad opportuni interventi fisioterapici.
    Nei casi più gravi (lesioni di III grado) può essere necessario l'intervento chirurgico.
    Tra le terapie fisiche più efficaci segnalo la tecarterapia una metodica ancora poco diffusa che consentirebbe di dimezzare i tempi di recupero grazie al trasferimento di cariche elettriche endogene agli strati muscolari più profondi.


    PREVENIRE SEMPRE

    Le fibre lesionate dallo strappo muscolare hanno scarsa capacità di rigenerazione. Se si esclude l'intervento, ancor non ben chiarito, delle cellule satellite il processo di riparazione avviene esclusivamente con la formazione di un tessuto cicatriziale meno elastico, meno contrattile e anche meno resistente di quello muscolare.
    Si possono così formare delle aree con differente elasticità che aumentano sensibilmente il rischio di lesioni ricorrenti.
    Diventa dunque di fondamentale importanza cercare di allontanare il più possibile il rischio di lesione.
    La prevenzione degli strappi muscolari si caratterizza per l'osservanza di alcuni punti fondamentali:
    eseguire sempre un riscaldamento generale e specifico della muscolatura assicurarsi di essere nelle condizioni fisiche idonee per sopportare lo sforzo valutare attentamente la praticabilità del terreno di gioco
    scegliere abbigliamenti adatti, coprirsi per bene nei mesi invernali e, se necessario, utilizzate pomate specifiche durante la fase di riscaldamento eseguire sempre esercizi di allungamento per migliorare l'elasticità e la flessibilità muscolare sia in fase preparatoria che defaticante.
    Suggerisco infine di non sottovalutare alcun sintomo doloroso, anche se lieve. La prevenzione degli strappi muscolari più gravi si effettua anche con una corretta terapia delle forme più lievi.

    Buona fortuna.
     
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3 replies since 24/6/2015, 11:59   190 views
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