lettera aperta di Casella

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  1. manure
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    CITAZIONE (lady flick @ 10/10/2010, 11:21)
    Ok, ma non si può togliere il diritto di cambiare società, per ovvi motivi...la ginnasta ha il diritto di andare dove si trova meglio
    il discorso sulla correttezza è lasciato alla buona educazione delle persone coinvolte, ed ogni storia è un caso a sè...

    quoto, ovviamente!
    quello che volevo dire è che quando mi sono trovata nella situazione da genitore di poter/dover scegliere se acconsentire o no a raddoppiare i carichi di lavoro di mia figlia, con alcuni tecnici che erano favorevoli, altri dirigenti che nn lo erano, mi sarebbe piaciuto avere qualcosa su cui ragionare, un documento di indirizzo ufficiale sulla programmazione che è corretto prospettare per una bimba piccola, perché è a sette/otto anni che cominciano le scelte in tal senso. mi sarebbe piaciuto vedere qualche studio statistico sui problemi articolari/muscolari che sono connessi ai carichi di lavoro, vedere un documento sul ruolo dello 'scarico', sul potenziamento muscolare versus la flessibilità, sul ruolo dell'alimentazione, sull'idratazione, ecc. ecc.
    allora avevo visto con favore almeno il programma dei test per le allieve (elaborato da Colombo?, nn mi ricordo), mi dava modo di capire cosa ci si aspettava e dove era mia figlia rispetto al quelle richieste. però, ovviamente, era quel che era, una griglia di test, per cui si vedeva la strategia 'tecnica', ma nn la 'strategia' di integrità fisica.
    secondo me manca questo pensiero 'scientifico' dentro la federazione. se ci fosse, tutti avrebbero molti più strumenti per valutare e forse anche i problemi delle società che si vedono attrarre le ginnaste dai più potenti sarebbero posti nella giusta luce. mi spiego meglio: se una società manifestamente lavorasse differentemente da quanto suggerito dalle 'indicazioni nazionali' sia per programma tecnico, sia per cura della salute delle ginnaste, nn sarebbe più opinabile il trasferimento, ma ovvio. in caso contrario, sarebbe la situazione di potere a esercitare il potere di attrazione.
    ciao!
     
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    hai ragione!
    io volevo rispondere a chi continua a parlare di "principio etico" inteso come impossibilità di cambiare società nel caso sia necessario....e non come correttezza
     
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  3. antonschbis
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    Le lettere aperte di un altro che deve essere impazzito: il Presidente dell'Artistica 81 di Trieste, o che più semplicemente non ha studiato filosofia da giovane...

    Prima lettera

    Al Presidente FGI
    Prof. Riccardo Agabio
    e p.c.
    Ai Consiglieri della FGI
    Alle Società di ginnastica
    Ho letto sul sito della Brixia di Brescia la lettera aperta scritta dall’ing. Enrico Casella in questi
    giorni e indirizzata alla FGI e al mondo della ginnastica e mi sono sentito in dovere di comunicare il
    mio appoggio al disagio che Lui manifesta esprimendo anche la mia profonda delusione sul come
    anche la mia Società, i miei Tecnici e le mie atlete siano stati trattati sino ad ora dal nuovo corso
    federale.
    Ritengo mio diritto informare il mondo della ginnastica femminile della situazione che sta vivendo
    la mia società, l’Artistica’81 Trieste, per continuare a preparare ginnaste di alto livello e non
    abbandonare le sue atlete più affermate. Infatti, nel quadriennio precedente la FGI ha potuto contare
    su ben 3 ginnaste (Benolli, Macrì e Bradaschia) nate e cresciute nel nostro vivaio, che hanno
    ottenuto risultati storici frutto esclusivo del lavoro societario, sostenuto dalla FGI con investimenti
    che dire contenuti è ottimistico. Ora, con l’avvento della nuova filosofia federale non vi è stata
    alcuna considerazione ne alcun sostegno per il nostro lavoro che, solo quando è tornato utile alla
    squadra Nazionale (Macrì agli Europei di Birmingham 2010), è stato richiesto come fossimo delle
    “riserve” dell’ultimo minuto. Vi porto ad esempio il trattamento subito dalle nostre 2 atlete
    olimpioniche Federica Macrì e Francesca Benolli che sono ancora in attività:
    - a febbraio 2010, cioè prima delle gare di Serie A, nessuno della FGI, neanche il Direttore Tecnico,
    si era mai interessato di sapere in che condizioni fossero, se avessero o meno smesso l’attività o di
    che cosa eventualmente avessero bisogno per continuare ad allenarsi al vertice.
    Federica Macrì, dopo Pechino 2008, unicamente grazie al nostro sostegno non si è ritirata
    dall’attività agonistica ed è rimasta in palestra preparandosi seriamente per la nostra Squadra di
    Serie A1. Ed è solo grazie alle sue impeccabili gare di Serie A che si è meritata (con una
    convocazione dell’ultimo momento) l’inserimento nella squadra degli Europei di Birmingham 2010
    che, per la cronaca, ancora una volta ha onorato con successo.
    Francesca Benolli, primo oro Europeo dell’era moderna (Debrecen 2005), da dopo Pechino 2008
    non ha avuto fino ad ora nessuna considerazione da parte federale, anzi nei suoi confronti c’è stata
    una totale indifferenza e mancanza di attenzione. Arrivati a questo punto, a nulla è valsa la sua
    convocazione alla preparazione dei Mondiali di Rotterdam 2010 giunta qualche settimana fa, in
    quanto non è più disponibile a far parte della Squadra Nazionale.
    Se la FGI, che da sempre critica il settore femminile per gli abbandoni precoci dall’attività delle
    atlete sotto i 20 anni ma che non fa nulla per evitare che ciò avvenga, ritiene che non sia un suo
    interesse investire per mantenere in attività questi 2 talenti, che hanno regalato all’Italia successi
    mai neanche sognati prima, è libera di farlo ma non può pensare che io possa condividerlo.
    Nella lettera di Casella leggo quanta poca considerazione venga data dalla FGI alla sua Società che
    pratica l’alto livello ed oltre a condividere la stessa situazione non posso non notare che il Consiglio
    Federale ha permesso, con le sue decisioni sul C.T.F. di Milano, che grossa parte delle risorse della
    ginnastica femminile andassero praticamente ad una sola società, società tra l’altro che utilizza in
    maniera a dir poco discutibile, lo svincolo unilaterale, convogliando presso di se il materiale umano
    che pazientemente e nel tempo le società costruiscono a fronte di grandi sacrifici. Non intervenire
    su un regolamento che permette questi comportamenti lesivi per il lavoro e gli investimenti delle
    società mi lascia molto perplesso, perché a lungo andare queste società che s’impegnano nell’alto
    livello difficilmente troveranno di nuovo le motivazioni per continuare e così tantissime ginnasteche potrebbero essere dei talenti nel nostro sport non saranno più coltivate. Strano che società
    impegnate come la mia non vengano portate ad esempio e sostenute con ogni mezzo dal C.F. e che
    debbano invece essere emarginate dopo aver lavorato seriamente, con abnegazione, con capacità e
    spirito di sacrificio per i risultati della Nazionale Italiana.
    Desidero infine esprimere la mia solidarietà all’ing. Casella e alla Brixia ed anche a tutte quelle
    società che hanno subito o subiranno pressioni per spostare le loro atlete presso un centro federale.
    Una struttura centralizzata non ha mai funzionato per il settore femminile (i risultati lo dimostrano)
    ma di certo è uno strumento che raggiunge lo scopo di far apparire alcuni e creare potere ad altri.
    Ho ritenuto di scrivere personalmente senza coinvolgere i miei tecnici prof. Diego Pecar e prof.ssa
    Teresa Macrì in quanto non sono sicuro che, in questo particolare momento, venga data la
    possibilità di esprimere il proprio dissenso senza che, come è già accaduto nel recente passato, si
    venga colpiti da sanzioni o provvedimenti che nulla hanno a che vedere con il valore delle persone e
    che cercano solo di intaccare la dignità di uomini liberi.

    IL PRESIDENTE dell’ARTISTICA’81-TRIESTE
    Comm. Fulvio Bronzi

    Seconda lettera

    Al Presidente FGI
    Prof. Riccardo Agabio
    e p.c.
    Ai Consiglieri della FGI
    Alle Società di ginnastica


    Trieste, 16 agosto 2010
    Ill.mo Presidente Agabio,
    mi scuso in anticipo se La disturbo nuovamente rispondendo alla Sua lettera del 26 luglio u.s. ma da modesto Presidente periferico, tesserato e quindi facente parte della grande famiglia FGI, il mio intento è solo quello di poter dialogare con Lei esprimendo il mio modesto parere liberamente, anche se gli argomenti possono essere “scottanti”, sperando che il mio intervento non venga male interpretato.
    La mia società, l’Artistica’81-Trieste, che ho concorso a fondare e che presiedo dall’inizio, in 30 anni di impegno, passione e sacrifici, partendo da una piccola palestrina, è riuscita a crescere di numero e di qualità fornendo ben sette ginnaste Nazionali, tutte frutto del nostro vivaio, cha hanno conquistato le prime medaglie d’oro Europee dell’epoca moderna e tanti altri successi internazionali di cui tutto il mondo della ginnastica ha potuto gioire. Proprio per questo non mi sarei aspettato di ricevere la Sua lettera “stizzita” (mi passi il termine) ma, al contrario, ritenevo che il mio operato mi consentisse di esprimere delle opinioni con la considerazione che credo di meritare. Mi duole invece constatare che nella lettera per prima cosa Lei mi richiama scrivendo che non avrei “neanche risposto al Suo invito a Roma per discutere insieme le varie problematiche”. Forse non si ricorderà, immerso come immagino nei Suoi notevoli impegni federali, che ci siamo sentiti telefonicamente e che, impossibilitato per impegni di lavoro a raggiungerLa a Roma, fu proprio Lei a darmi appuntamento a Trieste in una Sua programmata visita nella nostra Regione che, purtroppo, non è mai avvenuta. Oltre al piacere di averLa ospite qui all’estremo Nord-Est, la Sua visita sarebbe un onore per le società periferiche impegnate anche nell’Alta Specializzazione; visita che speriamo possa avvenire diventando ricorrente in tutti i Comitati, riadottando un sistema già in uso in passato che Le darebbe modo di conoscere di persona la base e l’elite presenti sul territorio nazionale.
    Mi perdoni ma non ritengo di meritarmi l’insinuazione sulla “prevedibile lettera di solidarietà all’ing. Casella” con cui inizia a trattare le mie osservazioni. Il fatto di sostenere una persona che tanto ha dato al mondo della ginnastica italiana, portando titoli e medaglie all’Italia come mai nessuno aveva fatto prima, lo trovo normale; se poi quella stessa persona viene destituita dal suo incarico, a mio parere, senza una motivazione sostenibile, lo trovo quasi doveroso, visto tra l’altro che proprio al periodo dei massimi risultati della FGI ha contribuito anche la mia società.
    Ci si chiede come si possa scegliere di sostituire un “leader” come Casella con altri, seppur degne persone, ma con un bagaglio di risultati e di esperienza non paragonabili, liquidando tale decisione come “scelta di diversa filosofia”. A mio modesto parere dovrebbe spiegare meglio a tutti (e sono in tanti anche se per ora si manifestano solo personalmente) il perché di questo cambio di rotta, visto che nella “Femminile” le cose finalmente stavano andando in modo organizzato e condiviso; altrimenti l’insinuazione che mi giunge costantemente dal mondo della ginnastica, che la Vostra scelta non abbia avuto ne connotazioni tecniche ne di sapore etico-morale, potrebbe sembrare vera.
    Scorrendo i 7 punti della Sua risposta, in cui elenca regole federali per giustificare il mancato sostegno alla mia società, non trovo comunque alcuna scusante per averci completamente ignorato per quasi 2 anni anche solo dal punto di vista umano.
    Desidero comunque rassicurarLa, rispondendo a quanto scrive, che continuerò con il mio compito istituzionale, come del resto ho sempre fatto, di sostegno alle nostre atlete olimpiche, visto che ritiene questo un compito non Suo; le faccio però presente che delle atlete come le nostre, sottoposte ad anni di impegni e sacrifici, che hanno raggiunto dei risultati storici e che nutrono ancora passione e dedizione per questo sport, non possono che sentirsi offese e deluse da un tale disinteresse per la loro attività da parte di tutti dirigenti e Tecnici della federazione.
    C’è un punto che probabilmente nella sua risposta si è scordato di trattare, ma è un punto che sta a cuore ad un bel po’ di società, tecnici e Presidenti, visti i messaggi che ricevo:

    E’ morale, etico e soprattutto giova al nostro sport questo “movimento di ragazzine” tolte dal loro ambiente, dalle loro famiglie, dalle loro società e ai loro Tecnici, per essere incanalate nella stessa direzione, l’asse Milano/Meloni/Lissone, senza che nessuno di Voi muova un dito?

    E’ così che potrà crescere tecnicamente questo sport?

    Lei crede veramente che Tecnici come Casella e Pecar avrebbero raggiunto i risultati che tutti sanno se non avessero lottato da sempre per poter allenare le loro ginnaste?

    Noi, insieme a Casella e ad altri Tecnici stiamo crescendo le ginnaste del presente e del futuro, cosa dobbiamo aspettarci domani? L’esodo verso l’asse Milano/Meloni/Lissone o saremo fuori dalla Nazionale?
    A queste domande, che preoccupano molti, forse dovrebbe dare una risposta assieme ai Suoi Consiglieri Federali.
    Concludo questa mia lettera, che manifesta lo stato di profonda delusione e amarezza per le scelte fatte e per il sostegno quasi inesistente che offrite alle società impegnate anche nell’alto livello, sperando di aver espresso con chiarezza lo spirito dei miei pensieri senza fraintendimenti visto che, per fortuna, viviamo in un paese democratico che ci consente di esprimere le nostre opinioni. Forse sono un po’ più sensibile di altri su questo punto di forza della nostra democrazia ma la mia è stata una vita di “confine” e ricordo esattamente il tempo in cui la democrazia operata a pochi chilometri da Trieste era una “democrazia senza domande”. Anche li, per fortuna, quel tempo è finito.
    Cordiali Saluti
    Il Presidente dell’ ARTISTICA’81-TRIESTE
    Comm. Fulvio Bronzi
    p.s.: La mia lettera sarà indirizzata come la prima al movimento e ai simpatizzanti della ginnastica anche in virtù delle numerose manifestazioni di stima che mi sono arrivate, tra l’altro quasi tutte con lo stesso quesito riassumibile in questa domanda: “è questo il futuro della femminile (con le ginnaste via da casa) a cui ci dovremo assoggettare?”

    Comunque ritengo giusto che tutti abbiano la possibilità di leggerle e conoscere anche questo punto di vista.
     
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  4. °GiuLix°
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    sono già state pubblicate tutte due le lettere nelle pagine precedenti..!!
     
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  5. alemaribel91
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    CITAZIONE (°GiuLix° @ 11/10/2010, 20:09)
    sono già state pubblicate tutte due le lettere nelle pagine precedenti..!!

    vero ma a qualcuno magari erano sfuggite!!! Brava antonschbis per averle riproposte!!
     
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154 replies since 19/7/2010, 07:22   13210 views
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