Yara Gambirasio

Il mio intervento vorrebbe tra l'altro essere spunto per una riflessione più ampia sull'argomento.

In Italia abbiamo uno dei tassi più elevati di delitti non risolti (molto spesso con vittime minorenni), di delitti parzialmente risolti (magari si arriva ad un arresto ma restano moltissimi dubbi) o di persone che letteralmente svaniscono nel nulla e o vengono ritrovate morte dopo molto tempo o non vengono ritrovate proprio.
Siamo un paese in cui ci si indigna tanto (forse troppo), dove ci si dispera e dove si fanno mille programmi di macabro approfondimento in televisione, ma dove non esiste un sistema valido per tenere sotto controllo i crimini violenti.
Siamo un paese dove non si fa nessun tipo di prevenzione per difendere i bambini e i ragazzi dal fenomeno della pedofilia (se ne parla pochissimo in famiglia e ancor meno nelle scuole), un paese dove si danno pene ridotte anche per i crimini più orrendi e dove si permette a pedofili e assassini di uscire dal carcere durante il giorno o di usufruire di permessi premio per buona condotta. Poi ogni tanto uccidono ancora mentre sono in permesso e allora tutti a scandalizzarsi.
Quando succede qualche cosa di orribile si pensa subito all'immigrato di turno, al vagabondo, al tossico... E poi nel 90% dei casi a uccidere o a violentare è stato qualcuno che la vittima la conosceva bene.
Anche nelle grandi città ci sono posti in cui il degrado fa da padrone. Io ho 25 anni, tutte le sere torno dal lavoro in treno e devo attraversare due stazioni ferroviarie per tornare a casa. Al buio, senza nessun controllo e senza nessuno a cui chiedere aiuto in caso di bisogno. Sono già stata infastidita 3 volte in poco meno di un anno.
C'è qualcosa che non va nel nostro sistema, tutta una serie di falle da cui fuoriesce del gran marcio e a me questo fa paura, perchè se riesco a malapena a proteggere me stessa (e sono un adulta) come potrò proteggere i miei futuri figli che sono molto più indifesi?

Dove vivo io è successa una storia molto simile a quella di Yara, 18 anni fa. Una ragazza di 15 anni tranquilla, posata e molto studiosa è sparita mentre percorreva i 400 metri che separavano la sua casa dalla scuola (in pieno centro, vicino a oratorio e giardinetti). Per qualche giorno l'hanno cercata nei dintorni, anche se ai genitori gli inquirenti hanno detto subito che sospettavano fosse stata uccisa da una persona in particolare che stavano tenendo sotto controllo.
Dopo pochi giorni la ragazza l'hanno trovata morta in un bosco (sorvolo sui dettagli agghiaccianti) e hanno preso la persona che l'aveva uccita (persona che i miei genitori conoscevano bene, visto che abitava di fronte a mia nonna). Si trattava di una persona molto disturbata, con precedenti, che si appostava fuori dalla scuola della ragazza e e già denunciato più volte per molestie e atti osceni. Certo, era malato, ma forse non doveva poter vagare anquillamente per il paese. Se il sistema fosse stato forte e presente come dovrebbe, forse Laura non sarebbe morta. Sono passati 18 anni, quella persona ha scontato una pena ridotta (10 anni) a causa della sua infermità mentale e ora è di nuovo libero di andarsene in giro tranquillamente per il paese.
A me questo sembra profondamente ingiusto, ma soprattutto molto pericoloso. E mi chiedo dov'è il sistema che dovrebbe tutelare.